EPLEKAKE, cioè Torta di mele “alla norvegese”

Ancora mele? Sì, una mela al giorno…

Oggi facciamone una norvegese…

Vi racconto una cosa.

La verità è che sbucciare le mele mi è sempre sembrato un supplizio. Alla fine ti vengono i calli nelle dita…Però bisogna riconoscere che il risultato è eccezionale. Ma non solo le mele… Mi ricordo ancora della mia povera nonna Caterina, detta Ina, che, un’estate, sapendo che non mangiavo frutta (bizze da studente universitario) sbucciò, conversando allegramente sulla vita, la bellezza di almeno 20 pesche (non mele)… Non le ho mangiate tutte, ma quasi…, anche se lei continuava a invitarmi a farlo!

Questa torta norvegese è facilissima. Istilla sentimenti di tepore, cordialità, amicizia, amore: un po’ come dire “stiamo-tutti-insieme-che-è-bello”. Brontë Aurell dice che se non si ha un esercito di parenti e amici da sfamare, si possono dimezzare le dosi. Avevo solo una coppia di amici a cena. Ho dimezzato, l’ho fatta in una tortiera rotonda di 22 cm, e abbiamo tutti amato.

La ricetta, però, la trascrivo, così com’è riportata sul libro. Fedelmente. Vedete voi se dimezzarla o chiamare i vicini di casa…

Per una teglia rettangolare 35 x 25 cm

4-5 mele Granny Smith (o simili)

Succo di 1 limone

1 baccello di vaniglia

300 g di burro

300 g di zucchero semolato

6 uova

300 g di farina

2 cucchiaini e mezzo di lievito per dolci

1 pizzico di sale

100 ml di panna (ad alto contenuto di grassi, tra il 35% e il 40%)*

25 gr di zucchero muscovado(la ricetta richiede “light brown soft sugar”)

50 g di scaglie di mandorle

Metodo

Preriscaldare il forno a 180° C.

Sbucciare e tagliare a fettine sottili, ma non troppo. Se sono eccessivamente sottili, non cuoceranno bene. Per cui tagliarle circa 0,5-0,7 cm. Trasferirle in una ciotola con il succo di limone e mescolare bene. Lasciare da parte.

Nella planetaria unire zucchero semolato, semi di vaniglia e burro a temperatura ambiente e lavorare con la frusta (paddle), e appena il composto risulterà ben amalgamato, incorporare le uova una per volta. Aggiungere poi la farina e il lievito, lavorando il composto finché non diventi morbido. Per finire unire la panna e incorporare il tutto.

Nella teglia da forno, imburrata e rivestita di carta-forno, versare il composto, livellando bene.

Mettere ora in un sacchetto di plastica le fettine di mele con la cannella e lo zucchero muscovado, e dopo aver mescolato vigorosamente, distribuire le mele ricoperte di zucchero e cannella sul composto, in modo da ricavarne un grazioso disegno (pretty pattern, scrive l’Autrice), finalizzando con le scaglie di mandorle.

Infornare per circa 30-35 minuti, controllando la cottura con uno stecchino. Degustare calda o fredda.

Note

Come dicevo la torta è una delizia. Avendo dimezzato, ho usato 2 mele per la torta, ma avendone sbucciata un’altra, ho deciso di fare una composta, che è diventata il “must”, dando ancora di più leggerezza e “melosità”, alla torta norvegese.

Come la stessa Brontë Aurell scrive, se si cambia stampo, bisognerà stare attenti ai tempi di cottura. Ho utilizzato uno stampo circolare da 22 cm e nel mio forno ci sono voluti 50 minuti.

Mangiate e sbucciate tante mele. Quelle italiane, poi, sono buonissime.

D’altronde, si sa, “Italians do them better”…

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