
Ho sempre pensato al mio blog e a Instagram come non solo degli spazi su cui postare foto ma soprattutto presentare una ricetta e scrivere su di essa (non necessariamente, però). Ho cominciato dunque per questo motivo, senza ancora conoscere la penna di Nigel Slater. La scoperta di Nigel la devo alla mia carissima Eleonora. Nigel è un po’ diventato il mio “muso” (femminile di musa…). Quello che lui propone è facile, delizioso, sfizioso, speciale.
Nell’introduzione di “The Kitchen Diaries II”, c’è quasi una dichiarazione di poetica, in cui mi rispecchio interamente: “Non sono uno chef e non lo sono mai stato. Sono un cuoco casalingo che scrive di cibo (….) un pacato entusiasta e un po’ goloso. Ma, mi piace pensare, premuroso. Qualcuno a cui importa cosa nutre se stesso e gli altri, da dove vengono gli ingredienti, quando e perché sono al loro meglio e come usarli per dare a tutti, compreso il cuoco, il massimo piacere… L’arte di creare qualcosa fatto in casa – anche un panino – per far star bene gli altri è qualcosa per cui riesco sempre a trovare il tempo”. Questo stesso grande piacere mi corrisponde. Ciò che conta è che il cibo che otteniamo sia talmente delizioso da leccare il piatto. E, infatti, conclude Nigel Slater: “Non dimentichiamo mai che stiamo solo preparando qualcosa da mangiare. Eppure, può essere anche molto di più. Molto di più”. In questi giorni di abbuffate, pensate a cosa può essere svegliarsi o fare un brunch solo con un French Toast! Tutto! Uso sempre la vecchia ricetta di Nigel Slater trovata su un The Guardian del 2007 https://www.theguardian.com/lifeandstyle/2007/oct/14/foodanddrink1 Non c’è trucco, non c’è inganno. Vi leccherete i baffi. Viva Nigel! Buon anno anche a lui!
Per 2 persone.
Una raccomandazione (che viene da Nigel Slater, ma la confermo). Assicuratevi di avere qualcosa per bilanciare la ricchezza del French toast, come della marmellata oppure della panna montata o dello yogurt greco.
30 g di burro
100 ml di latte intero
2 uova
un pizzico di estratto di vaniglia
1 cucchiaio di zucchero semolato
4 fette spesse di brioche o di buon pane bianco, ma va bene anche resti di pandoro (come ho fatto io in questo caso!)
panna o creme fraiche e zucchero a velo per servire
Metodo (veramente facilissimo!)
Sbattere leggermente le uova con il latte e poi continuare a sbattere con l’aggiunta della vaniglia e dello zucchero; quindi versare in un piatto poco profondo. Immergere le fette di pane (o di pandoro, o quel che avrete deciso di usare) nel latte e nell’uovo e lasciar riposare per 5 minuti buoni.
Scaldare il burro in una padella antiaderente. Quando sfrigola, scivolare con cautela il pane ammollato. Lasciare che formi una crosta croccante all’esterno – una questione di 3 o 4 minuti. Capovolgere il pane con l’ausilio di una spatola (meglio se in silicone), quindi cuocere l’altro lato per un minuto o due finché non diventa dorato. Sollevare il toast e scolarlo su un pezzo di carta da cucina e servire, spolverato con zucchero a velo e, se lo si desidera, con panna, creme fraiche, marmellata e quant’altro. Il caffè è assolutamente necessario!