
Avete mai dimenticato qualcosa in forno ?
So che la parola forno è per ora proibita dal vocabolario culinario europeo… ma vi consiglio di salvare la ricetta per il futuro, anche se il forno qui fa un lavoro rapido e indolore.
Di che si tratta ?
Di una specie di meringa “dimenticata” in forno…
Mi spiego meglio.
Fate la meringa, in questo caso, si tratta proprio di una “quasi pavlova” bassa bassa, dalla consistenza intrigante che ricorda moltissimo i marshmallow, e spegnete il forno. E andate a dormire. Lasciate il dolce lì tutta la notte. Dimenticato. Per 8-10 ore. Un’idea del grande chef di cucina Richard Sax che è arrivata fino alla divina Nigella, e poi a me… Una specie di genealogia biblica….
Questa foto è antica. Non è bella, non ha appeal. Pazienza. Passateci sopra. Ma quando le mie amiche @rita.giaquinta e @unamericanatragliorsi hanno indetto, qualche settimana fa, le giornate dedicate a #larchiviodellericette, mi sono reso conto di avere qualche foto scattata in pieno lockdown e che non volevo rimuovere dalla mia storia in cucina. E questa è una di esse.
Il “pudding dimenticato” ha un sapore quasi poetico, un po’ infantile, zuccherino e gommoso al punto giusto. Metteteci su la frutta che più desiderate: mango, lamponi, fragole, ribes, o i mirtilli, come me.
La ricetta è tratta dal buon vecchio “Nigella Express”, di Nigella Lawson, London, Hyperion, 2007.
6 albumi
½ cucchiaino di sale
250 g di zucchero semolato finissimo
½ cucchiaino di cremor tartaro
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
250 ml di panna ad alto contenuto di grassi
La frutta che più preferite
1 Preriscaldare il forno a 220°C.
2 In una ciotola capiente, montare gli albumi e il sale fino a quando non iniziano a formare una schiuma.
3 Aggiungere a poco a poco lo zucchero, poi il cremor tartaro (ma potete anche non usarlo) e la vaniglia, sempre montando ad alta velocità, fino a quando gli albumi non saranno sodi e lucidi.
4 Imburrare una teglia 25×20 cm circa, quindi con una spatola spalmarvi uniformemente la meringa preparata.
5 Infornate, chiudete lo sportello, spegnete subito il forno e lasciate riposare tutta la notte, senza aprire MAI e senza pensare di sbirciare MAI.
6 Il giorno dopo, quando vorrete servire il dolce, sfornatelo, tagliatelo, e servitelo con panna montata e frutta a piacere.
“Nota importante”:
La riuscita di questo dolce dipende molto dal forno. Ognuno conosce il proprio. La meringa deve seccarsi bene. Questo potrebbe non succedere nei forni vecchi, oppure in quelli elettrici, perché la temperatura cade molto in fretta, e invece dovrebbe diminuire gradualmente. Comunque, non è un problema. Il giorno dopo, se vedete che la meringa è rimasta ancora troppo appiccicosa, accendete il forno a 150 gradi Celsius, e fate asciugare ancora per altri 10-15 minuti. Poi abbellite con la panna montata e la frutta prescelta.
Mah! L’ennesima ricetta che mi appunto da are al più presto… In pratica hai applicato la tecnica sulla ricetta della mitica Nigella? O questa tecnica è suggerita da lei, ripresa dallo chef? Dimmi, dimmi!
Comunque devo venire a curiosare, a vedere quello che combini con e tue colleghe
@rita.giaquinta e @unamericanatragliorsi, penso su Instagram?
P.S. ma lo sai che l’americana è una mia quasi paesana, abruzzese come me?
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Ho seguito i consigli di Nigella!!! Non sapevo di questa vicinanza regionale 😀👏👏👏
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