
Ormai è il periodo in cui in molti hanno deciso di fare il pane a casa. Bene, per lo meno questa quarantena forzata ci sta facendo tornare ai valori domestici e culinari della tradizione. Vi confesso che, colpa dell’assenza di una vera e propria tradizione locale, qui a Brasilia il pane spesso non risulta ben lievitato.
Oggi vi propongo un pan-brioche alla zucca.
È una ricetta tipica brasiliana. Abitualmente si preparare sotto forma di “rosette”. Ho adattato la ricetta trovata nel bellissimo libro di Niki Segnit, “Lateral Cooking”, già recensito, tempo fa, con la bella squadra di Starbooks.
Vi presento allora il “pão de abóbora”.
Lo dedico ai miei amici brasiliani, affinché rimangano a casa, non escano e rispettino le norme del Ministero della Sanità.
Ricetta leggermente adattata da “Lateral Cooking”, di Niki Segnit per uno stampo da plum-cake (da 900 g)
60 ml olio vegetale
400 g di farina
1 cucchiaino di sale
150 ml di latte tiepido
1 uovo
250 ml di zucca cotta e ridotta in purè
1 cucchiaino di fermento
100 ml di acqua tiepida
1 cucchiaino di zucchero
Per prima cosa, attiviamo il fermento, mescolandolo all’acqua tiepida e al cucchiaino di zucchero. Dopo 10-15 minuti, appena farà le bolle, aggiungere la farina e cominciare a impastare (io ho fatto tutto nella planetaria, ma voi potete farlo a mano), aggiungendo a poco a poco l’olio, il purè di zucca, l’uovo e il latte tiepido, di cui forse non avrete bisogno di tutti i 150 ml previsti nella ricetta. Impastate a velocità alta per circa 10 minuti. Già dopo 8 minuti, comunque, dovreste ottenere un impasto appiccicoso e ben lucido. Coprite con della pellicola trasparente o un canovaccio e lasciar riposare in un luogo caldo per circa un’ora. Controllare dopo 40 minuti. Una volta raddoppiato di volume, riprenderlo, sgonfiarlo con le mani e inserirlo nello stampo da plum-cake unto con dell’olio vegetale. Lasciate riposare una seconda volta altri 30-40 minuti. Di nuovo, dovrà raddoppiare di volume. Cuocete in forno preriscaldato a 200 gradi per 35 minuti. Aspettate che si raffreddi, tagliate e mangiate. Divino.
Alcune piccole osservazioni. State attenti alla quantità di latte che inserite nell’impasto. Se la zucca è molto “liquida”, non sarà necessaria tutta la quantità indicata. Decidete vedendo l’impasto e con la vostra esperienza. Niki Segnit dice che si potrebbe omettere l’uovo. Io l’ho lasciato. Certamente dà una struttura più alveolata. Magari vi sembrerà molto appiccicoso, ma cresce che è una bellezza. E poi non vi dico il sapore. Dovete provarlo.

