

Per questo inizio di ottobre, due, dico DUE torte di mele che vengono dalla Svezia.
In realtà sono due ricette semplicissime che seguono la stessa tradizione e gli stessi passaggi, quasi anche gli stessi ingredienti.
Una è di Diana Henry, tratta dal suo libro Cook Simple (2007) e si chiama “Johanna’s Swedish Apple Pie”, perché la Diana culinaria l’ha assaggiata dalla sua amica svedese Johanna…
L’altra è dell’altrettanto grande Richard Sax che dice di aver avuto la ricetta da un certo Barry Judd, proprietario di “Min Lilla Trädgård”, un posto tradizionale di Stoccolma.
Comunque vadano le cose, questa torta è proprio casalinga, antica, e viene dalla provincia svedese della Scania.
In realtà proprio torta non è… è piuttosto alla specie dei crumble, o dei cobbler, o dei Brown Betty, e la parte superiore sembra quasi un biscotto al burro…
Si prepara in 55 nanosecondi, si fa in piccole dosi, dunque se non volete abbuffarvi o volete mangiarla da soli, potete, sì, potete!
Ed è divina.
Una crema alla vaniglia o una pallina di gelato sono il perfetto matrimonio per queste Swedish Apple “pie”….
Johanna’s Swedish Apple Pie
(Diana Henry)
Per 8 persone (ma potete dimezzarne le dosi e mangiarla da soli, ancora calda…)
125 g di burro
5 mele, sbucciate, senza semi e tagliate a fette non sottili
150 g di zucchero semolato
200 g di farina
¾ cucchiaino di lievito in polvere
Scorza di 1 limone, grattugiata finemente
45 g di mandorle in scaglie
zucchero a velo in polvere, opzionale
Imburrare il piatto di ceramica. Disporre le mele nel piatto. Mescolare lo zucchero, la farina, il lievito e la scorza di limone. Sciogliere il burro e aggiungerlo al composto di farina. Cospargere il tutto sopra le mele e finalizzare con le mandorle in fiocchi.
Cuocere in forno preriscaldato a 200°C per 30 minuti circa.
Lasciare intiepidire, spolverare con zucchero a velo, e via alle danze!
Swedish Apple “Pie”, senza essere troppo “Pie”
di Richard Sax
Per 6-8 persone
5 mele grandi, sbucciate, senza semi e tagliate a fettine molto sottili
125 g di pangrattato
90 g di zucchero (ma potete aggiungere o diminuire, secondo la dolcezza delle mele)
42 g di burro non salato freddo, tagliato a pezzi
Per la Salsa alla vaniglia svedese
250 ml di panna
3 tuorli d’uovo grandi
48 g di zucchero, o di più, a vostro piacere
¾ cucchiaino di estratto di vaniglia puro
Succo di 1 arancia, o mandarino o limone
Preriscaldare il forno a 175 gradi. Imburrare una teglia ovale, di circa 25-30 cm, meglio se di ceramica, di quelle che possono essere portate direttamente a tavola.
Coprire il fondo della teglia con uno strato di fette di mela. Cospargere con un po’ di pangrattato e zucchero; poi mettere un po’ di burro a tocchetti. Continuare la stratificazione di mele, pangrattato, zucchero e burro fino a quando non vengono utilizzati tutti gli ingredienti, finendo con uno strato di briciole, zucchero e burro.
Cuocere per 1 ora e 15 minuti, o comunque fino a quando le mele saranno molto morbide e sembreranno come purea.
Per la SALSA ALLA VANIGLIA SVEDESE
Scaldare 80 ml di panna in una casseruola piccola e pesante. In una ciotola piccola, sbattere i tuorli, lo zucchero e la vaniglia fino a quando non saranno ben amalgamati. Aggiungere gradualmente la panna calda alla miscela di tuorlo d’uovo, mescolando costantemente. Riportare il composto nella casseruola e ridurre il fuoco al minimo. Cuocere, mescolando continuamente, fino a quando la crema pasticcera si sia addensata leggermente (ci vorranno dai 2 ai 3 minuti). Attenzione a non far bollire. Togliere dal fuoco e trasferire la crema pasticcera in una ciotola; appoggiare un foglio di pellicola trasparente direttamente sulla superficie e far raffreddare accuratamente. Montare la restante panna fino a quando non si formano dei picchi morbidi e poi incorporare delicatamente nei tuorli d’uovo sbattuti. Aggiungere l’arancia (o l’altro succo previamente scelto). Coprire e conservare in frigorifero fino al momento di servire.
Far raffreddare la torta e servirla direttamente dal piatto con la salsa alla vaniglia.
Quale preferisco?
Forse quella di Johanna…
A voi l’ardua sentenza…