“HJÓNABANDSSÆLA” – LA TORTA ISLANDESE CON LA MARMELLATA DI RABARBARO E LA PROVA DELLA SPOSA

Detta “DELLA FELICITÀ DOMESTICA

“(o dell’unione perfetta)”

Nello scorso giugno 2018 sono andato a Reykjavik. Un viaggio importantissimo per la mia mente. Una vera esperienza. Ma non voglio parlarvi di questo.

Ho provato là due dolci al mercato della capitale islandese, chiamato “Kolaportið”: una “Vinerterta” (che prossimamente avrete sul blog, spero) e una dal nome impronunciabile “Hjónabandssæla” (torta, appunto, della felicità domestica).

In un giorno come San Valentino, non ci può stare meglio.

L’origine di questo nome è misterioso. Ho consultato alcuni libri,

come questo

di Nanna Rögnvaldardóttir, “Icelandic Food and Cookery”, la dama della cucina islandese, e molto probabilmente il titolo si deve a una tradizione locale: la sposa che avrebbe fatto bene questa torta semplice avrebbe fatto felice il marito…

Vabbè, lasciamola così, evitando polemiche femministe…

La ricetta è veramente facile. Bisogna solo avere gli ingredienti… Come la marmellata di rabarbaro che in Islanda e in altri paesi nordici è come il caffè al Sud Italia… Io la mia me la sono portata in Brasile da Parigi, gelosamente nascosta nella valigia… per paura che la dogana me la facesse lasciare. Ma sono sfuggito alle loro grinfie…

Ogni famiglia islandese ha la propria versione della “hjónabandssæla”. La mia ricetta viene da una mia rilettura della versione della signora Nanna Rögnvaldardóttir e di un’amica islandese, incontrata per caso a Reykjavik, che parlava italiano molto bene e che ama la cultura italiana da morire, Estrid Thorvaldsdóttir (notate che tutti i cognomi islandesi sono “figlio di…”, o “figlia di…” – come in questi casi sopracitati). Grazie mille, Estrid, takk fyrir allt.

Ricetta per uno stampo bello, in ceramica, possibilmente (perché non si riesce a sformare senza disintegrarla… ) di 23 cm

Ingredienti

100 g di fiocchi di avena

150 g di farina

110 g di zucchero

200 g di burro a temperatura ambiente

½ cucchiaino di cardamomo

1 uovo

Marmellata di rabarbaro (io, Bonne Maman) quanto basta

Preriscaldare il forno a 180 gradi.

Per fare la base, mettere i fiocchi d’avena in un robot da cucina e pulsare fino a terra fino ad ottenere la consistenza del pane grattugiato, o comunque fino a circa un terzo della dimensione dell’avena usata.

Aggiungere la farina, lo zucchero, il burro, il cardamomo e mescolare con il robot fino a quando tutto è amalgamato. Infine, aggiungere l’uovo e mescolare fino a ottenere un impasto denso e morbido.

Imburrare leggermente la tortiera da 23 cm e, usando le mani o una spatola, distribuire una parte del composto (circa il 70-80%) in uno strato uniforme sul fondo, lasciando uno spazio di circa 1 cm sul bordo.

Versare la marmellata sulla base, senza trasbordare. Poi porre l’impasto rimanente sulla parte superiore, un po’ a casaccio, o magari creando una forma, quindi infornare per 25-30 minuti (Estrid non mi ha raccomandato altro: “non un minuto di più!”). La marmellata sembrerà piuttosto liquida, ma si rassoderà mentre si raffredda.

Togliere dal forno e lasciare raffreddare nello stampo per almeno 20 minuti, quindi servire tiepida (o no, è comunque una delizia al palato!)

Buon appetito!

Góð matarlyst!

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