PLUMCAKE AL LIMONE, CON MANDORLE E MIRTILLI, DA OTTOLENGHI, E LE PICCOLE SCOPERTE CHE CAMBIANO LA VITA

Avete avuto un momento “epifanico”, in cui avete fatto una piccola scoperta che vi ha cambiato la vita?
Stavo leggendo un libro di cucina (tanto per cambiare) alla ricerca di una certa ricetta… Alla fine di quest’ultima, trovo una frase che suona più o meno così: “eventuali fette potranno essere tagliate, avvolte in pellicola, poi nell’alluminio e congelate separatamente. Riscaldatele poi nel forno per alcuni minuti…”. Cioè, il dolce si può congelare? Il mio universo colazionesco è subito diventato un altro, più bello, più speranzoso… Certo, non congelate le torte con le creme… ben inteso…
Anyway, andiamo al dolce di oggi che ho fatto (anzi rifatto!) espressamente per #attimidicolazione e per le mie amiche @unamericanatragliorsi @mariagraziacericola (tema di questo mese: gli agrumi!)
Descrizione: un plumcake umido, che sembra quasi sciogliersi in bocca. “Durerebbe” addirittura per tre giorni, conservata in un contenitore ermetico, a temperatura ambiente. Ma il condizionale è d’obbligo. Perché è una vera e propria delizia, e non ci arriva a essere congelato per i giorni seguenti.  La ricetta prevede la preparazione di una glassa. Ma per questa volta, l’ho lasciata, come si dice, “nature”. Ho però montato un po’ di kefir con dello zucchero a velo, e l’ho gustata in tal modo. Adesso che scrivo mi torna l’acquolina in bocca. Spero che faccia questo effetto anche a voi. È facile e semplice, e buonissima, come c’era da aspettarsi da un mito come Yotam Ottolenghi. Se come recita un detto popolare dei social, “happiness is a piece of cake”, questa torta lo conferma. 

La ricetta è lievemente adattata da “Simple”, di Yotam Ottolenghi and co. (2018)

Per 8 persone

Ingredienti:

150 g di burro non salato, a temperatura ambiente, più extra per ungere
190 g di zucchero semolato
2 limoni: grattugiare finemente la buccia per ottenere 2 cucchiaini, quindi il succo per ottenerne 2 cucchiai
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
3 uova grandi, sbattute
90 g di farina auto-lievitante, setacciata
1/8 di cucchiaino di sale
110 g di farina di mandorle
100 g di mirtilli (nell’originale erano 200 g)

Metodo

  1. Preriscaldare il forno a 180° C. Imburrare e mettere della carta forno in uno stampo da plum-cake di 11 cm x 21 cm. Lasciare da parte.
  2. Porre il burro, lo zucchero, la scorza di limone, il succo di limone e la vaniglia nella ciotola di un mixer con il gancio a K. Battere ad alta velocità per 3-4 minuti, fino a quando diventa chiaro e omogeneo, quindi abbassare la velocità a media. Aggiungere le uova, poco a poco, raschiando, se fosse necessario, i lati della ciotola. Il composto potrebbe separarsi un po’, ma non è un problema: si amalgamerà di nuovo piano piano. Aggiungere la farina, il sale e la farina di mandorle in tre volte. Infine, mettere 50 grammi di mirtilli, incorporandoli a mano, e finalmente versare il composto nello stampo.
  3. Cuocere per 15 minuti, quindi estrarre dal forno, e cospargere i restanti 50 grammi di mirtilli sopra la torta. Rimettere in forno per altri 15 minuti, o comunque fino a quando la torta risulti dorata, anche se ancora cruda. Coprire con la carta stagnola e continuare a cuocere per 25-30 minuti, fino a far lievitare e cuocere completamente. Inserire un coltello nel mezzo della torta: se esce pulito, la torta è pronta. Togliere dal forno e mettere da parte, lasciandolo nello stampo, per farla raffreddare, circa 10 minuti, quindi rimuoverla dallo stampo e posizionarla su una gratella per farla raffreddare completamente.

N.B Come dicevo nel testo di apertura, ci sta benissimo una glassa, se volete farla, così come la ricetta originale di Ottolenghi prevede. Mettere un po’ di succo di limone in una ciotola con 70 g di zucchero a velo e mescolare fino a che diventi setoso. Versare la glassa sopra la torta e distribuire il tutto delicatamente: i mirtilli della parte superiore della torta rilasceranno un po’ di colore alla glassa, e anche se questo potrebbe preoccupare, in realtà, dice Ottolenghi stesso, “aggiungerà un tocco al look finale della torta”.

4 commenti Aggiungi il tuo

  1. Sei un diavolo tentatore Biagio!
    Anche questo dolce del mitico Ottolenghi è da assaggiare!😋
    Mi lascia perplessa il fatto di aggiungere mirtilli durante la cottura… Forse per non farli affordare? Rischiando però che il dolce di afflosci… 🤔
    P.s. perché hai tagliato sulla quantità di mirtilli?

    Piace a 1 persona

    1. gloggtheblog ha detto:

      No, tranquilla, la torta non si affloscia. Il problema è che i mirtilli, se aggiunti prima, affondano senza pietà. È un’idea geniale di Ottolenghi. Ho diminuito i mirtilli perché volevo un dolce che fosse più intenso nel profumo del limone.

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  2. Sei un diavolo tentatore Biagio!
    Anche questo dolce del mitico Ottolenghi è da assaggiare!😋
    Mi lascia perplessa il fatto di aggiungere mirtilli durante la cottura… Forse per non farli affondare? Rischiando però che il dolce di afflosci… 🤔
    P.s. perché hai tagliato sulla quantità di mirtilli?

    Piace a 1 persona

    1. gloggtheblog ha detto:

      Comunque ho seguito la ricetta e le ricette di Ottolenghi sono ben trascritte. 😉😀

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