
Forse in un’altra vita dovevo essere nato in Scandinavia. Mi piacciono i dolci nordici – ma questo già i miei due amici lettori lo sanno già – e da quando ho scoperto tardivamente il rabarbaro lo cerco sempre con grande impegno. In Brasile non esiste. Però adesso sono in Francia. Anzi, è la prima cosa che ho fatto arrivando qui. Mi sono fiondato a comprare il rabarbaro (ma fuori stagione, lo si trova surgelato, chez Picard, signore al quale farei un monumento!)
Comunque, questa «Rabarberkage» è tratta dall’ultimo libro della carissima Brontë Aurell, Brontë at Home, arrivato da pochissimi giorni. Ovviamente mi sono subito cimentato con una ricetta. E vi assicuro che ne farò delle altre.
Brontë, da buona danese, cuoce il rabarbaro con la crema pasticciera nell’impasto. Il rabarbaro è acidulo. Perciò la crema pasticciera ci sta meravigliosamente. Credetemi. E fatela (sempre se trovate il rabarbaro surgelato) oppure appuntatevi la ricetta per maggio-giugno.
Ingredienti
dai 150 g ai 200 g di crema pasticciera (la ricetta la trovate più in basso)
175 g di burro
200 g di zucchero semolato
4 uova leggermente sbattute
200 g di farina per dolci
1 cucchiaino di vanillina o di estratto di vaniglia o i semi di una bacca di vaniglia
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci
Per il topping
400 g di rabarbaro
30 g di burro
50 g di zucchero semolato
2 cucchiaini di cardamomo in polvere
Per la crema pasticciera
500 ml di latte intero
i semi di bacca di vaniglia
1 uovo intero e un tuorlo
100 g di zucchero
30 g di fecola
1/2 cucchiaino di sale
25 g di burro
Imburrare e ricoprire di carta da forno uno stampo a cerniera di 23 cm di diametro.
Preparare, per prima cosa, la crema pasticciera.
Scaldare il latte con i semi di vaniglia fin quasi al bollore. In una terrina, mescolare le uova con lo zucchero, aggiungendovi, dopo, la fecola. Stemperarvi un terzo del latte caldo, mescolando bene per incorporarlo, poi trasferire tutto nella casseruola con il resto del latte (ancora caldo), rimettere su fuoco basso e portare a bollore, sempre mescolando. Una volta addensata, mescolando continuamente, togliere dal fuoco, e finalmente aggiungere il cucchiaino di sale e il burro. Dopo aver mescolato bene, mettete la crema in una ciotola, ricoprendola con pellicola a contatto, per evitare che si formi la brutta e indelicata pellicina sulla superficie.
A questo punto, preparare il topping
Se il rabarbaro è surgelato, metterlo in un scolapasta dentro una casseruola per almeno 4 ore. Perderà il liquido e rimarrà bello compatto. Altrimenti, si avrà un dolce acquoso e immangiabile.
Nel caso si abbia il rabarbaro fresco, lavarlo, tagliarlo a cubetti di circa 2 cm. In una padella capiente sciogliere il burro, poi aggiungervi lo zucchero e il cardamomo e, alla fine, il rabarbaro, mescolando bene per amalgamare il tutto. Cuocere per 2-3 minuti, poi spegnere il fuoco e lasciar riposare.
Con le fruste elettriche, montare il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto bianco e spumoso. Aggiungere le uova, sempre montando, uno alla volta. Aggiungere gli ingredienti secchi, passati al setaccio, e incorporarli al composto burro-zucchero-uova.
Versare l’impasto ottenuto nello stampo e con una spatola renderlo uniforme. Spalmare poi la crema pasticciera su questa base e, per ultimo, il rabarbaro senza lo sciroppo (lo sciroppo rimasto lo si può usare sulle fette di torta).
Infornare a 180 gradi per 60 minuti, abbassando eventualmente il calore se la torta dovesse scurirsi troppo in superficie. Fare la prova dello stuzzicadenti, tenendo conto che la crema pasticciera resterà comunque un po’ umida al centro. Sfornare e far raffreddare a temperatura ambiente, prima di irrorarla con lo sciroppo e servire.