
Recentemente ho sentito una versione attuale, “unplugged”, di una delle canzoni che più amavo quando ero adolescente, “Russians”, del grande Sting. Correva il 1985. Perciò fatevi il conto. La canzone che accusava Mr. Reagan quanto Nikita Chruščёv diceva, a un dato momento, “there’s no such thing as a winnable war / It’s a lie we don’t believe anymore” (“non esistono guerre che possono essere vinte / è una bugia a cui non crediamo più”). Mi sembra molto attuale. Ma quello che mi piaceva di più della musica di Sting era la musica della parte centrale che riprende un tema del grande musicista russo-sovietico Sergej Prokof’ev, Lieutenant Kije Suite, Op. 60). Ho cominciato a sentire musica russa, como “La grande porta di Kiev”, tratta dai “Quadri di un’esposizione”, di Modest Mussorgskij, i “48 Preludi e Fughe”, di Dmitrij Shostakovič, il famosissimo concerto per piano e orchestra di Tchaikovskij. Solo per dire che la cultura russa è qualcosa di immenso, gigantesco, che tocca abissi dell’umana natura. La cultura russa non è assimilabile agli abusi di potere a cui stiamo purtroppo assistendo. Leggete letteratura russa, ascoltate musica russa, contemplate l’architettura pietroburghese e moscovita… è un’esperienza di bellezza senza paragone.
Vi lascio la ricetta di questo pane ucraino all’aglio. Pampushka (credo che l’accento vada sulla prima “a”) vuol dire una donna formosa…come questi pani belli e pienotti. Spero che piacciano anche a voi. È una delizia che viene dal libro sulla cucina dell’Ucraina di @oliahercules, “Mamushka”. #bakeforUkraine #cookforUkraine
Buona domenica di pace, speriamo.
Ingredienti
15 g di lievito fresco o 7 g di lievito istantaneo secco
1 cucchiaino di zucchero semolato
225 ml di acqua tiepida
400 g di farina bianca forte, più dell’altra per spolverare
8 g di sale marino fino
3 cucchiai di olio di semi di girasole, più un extra per la teglia
20 g di aglio, schiacciato
½ mazzetto di prezzemolo, tritato finemente
1 uovo, sbattuto, per glassare
1 Per prima cosa preparare un “lievitino”. Sciogliere il lievito e lo zucchero nell’acqua tiepida (fate attenzione, più di 37 gradi, l’acqua calda ucciderebbe il lievito!). Aggiungere 200 g di farina e mescolare grossolanamente. Coprire con pellicola e lasciare lievitare in frigorifero per una notte.
2 La mattina successiva, aggiungere all’antipasto il resto della farina e il sale marino fino e impastare su un piano di lavoro ben infarinato fino a ottenere un impasto liscio e facilmente staccabile dalle mani.
3 Dividere l’impasto in 8 pezzi e formare dei panini rotondi. Adagiarli uno accanto all’altro in una teglia rotonda unta d’olio o in una tortiera rotonda da 24 cm, coprirli e farli lievitare ancora, questa volta in un luogo caldo, fino al raddoppio del volume (1-2 ore circa).
4 Nel frattempo, preriscaldare il forno a 220°C. Per preparare l’olio da condire, mantecare semplicemente l’aglio schiacciato con l’olio con un pizzico di sale marino e il prezzemolo, quindi lasciare in infusione.
5 Quando i “pampushky” appariranno gonfi e pronti, spennellateli generosamente con un po’ di uovo sbattuto per glassare e infornare per 20-25 minuti o finché non formano una crosta dorata e scintillante. Scolarli e ungerli con l’olio all’aglio. Servire subito.