
Da oggi comincio una nuova rubrica qui sul blog.
Ecco a voi :
“VENTIMILA MELE SOTTO I DENTI”
La Milópita greca, la Eplekake norvegese o la torta di mele ucraina, chiamata poeticamente Biskvit …..
Per me le torte di mele sono sinonimo di casa, di benessere, di condivisione. Inauguro con una ricetta facilissima.
Ogni venerdì di quest’autunno-inverno 2019 (con qualche eccezione, ogni tanto), dedicherò spazio a una torta di mele di una precisa tradizione culturale.
In attesa che esca (e mi arrivi!) il suo nuovo libro “From the Oven to the Table”, eccovi una buonissima torta di mele della tradizione irlandese a firma della stupenda Diana Henry.
IRISH APPLE CAKE
550 g di mele
2 cucchiai di zucchero di canna
250 g di farina “00”
Mezzo cucchiaino di lievito per dolci
100 g di burro a cubetti
100 g di zucchero
1 uovo grande, sbattuto leggermente
50–100 ml di latte
Zucchero semolato o zucchero a velo per decorare
Sbucciare le mele, eliminarne il torsolo e tagliarle a pezzettini. Adagiarle in una ciotola e cospargerle con lo zucchero di canna.
Setacciare la farina insieme al lievito, aggiungere il burro freddo a cubetti e lavorare con le punte delle dita fino ad ottenere un composto sabbioso, tipo “crumble”. Aggiungere, in quest’ordine, prima lo zucchero, poi l’uovo. Versare il latte a filo, fino ad ottenere un composto che sia morbido, ma non liquido.
Rivestite una teglia da 20 cm con della carta-forno, versare la metà dell’impasto, distribuire sopra le mele e finalmente ricoprire il tutto con il restante impasto. Alcune mele rimarranno in superficie, ma durante la cottura saranno incorporate bene all’impasto.
Infornate la torta in forno preriscaldato a 180 °C per 40 minuti o finché la superficie diventi dorata e le mele morbide (fare il test con un coltello affilato o con uno stecchino).
Far raffreddare e poi, rimosso dalla teglia, spolverare con zucchero a velo o zucchero semolato. Ottima da mangiare tiepida.
Note:
Di una semplicità disarmante, questa torta è la quintessenza del comfort-food. Non c’é bisogno di sbattitore elettrico, né di altri meccanismi magici. Solo le mani e un’unica ciotola. Questo è un dolce che mia nonna avrebbe fatto senza problemi, con la forza delle braccia, e mia mamma, che detesta gli utensili “di nuova generazione” potrebbe preparare ad occhi chiusi per le sue amiche.
Risultato: sembra quasi un pan di mele. Soffice e umido. Ho usato le mele Gala. Diana Henry usa le Bramley. Potete usare quelle che più vi aggradano.
Questo dolce è umile, mansueto, modesto. Non ha che mele. Il loro sapore si sprigiona per tutta la cucina. Mangiatela per colazione. È perfetta. Col caffè o col te o col cappuccino. Da “irish” diventa “italian”, divinamente italiana.