“SCHIACCIATA WITH GRAPES AND FENNEL SEEDS”, LA FOCACCIA ALL’UVA VERSIONE OTTOLENGHI

Fare il pane in casa è sempre gratificante, e lo sappiamo io e Ale Corona @lacucinadizianana a causa delle nostre divertenti ricette nel nostro #lievitiamo, ma quando la gratificazione è accompagnata da uno sforzo minimo, come in questo caso, la vittoria è veramente doppia. Ottolenghi e Helen Goh lo dicono già dall’inizio che questa focaccia, che, detto di passo, è un loro omaggio alla classicissima versione toscana, qui risulta abbastanza sottile e, grazie all’olio di oliva, presenta pure un fondo bello croccante. È una deliziosa alternativa al pane a colazione, ma è ottima come spuntino o prima di un pasto in qualsiasi momento della giornata. Il punto nodale di questa ricetta è l’uva. Se siete in Italia, l’unica raccomandazione dei toscani doc è quella di usare normale uva nera da vino (tipo Canaiolo o Sangiovese), quella dagli acini piccoli. Dicono che quella da tavola produrrebbe un “effetto” un po’ diverso… Personalmente ho usato una variante brasiliana che si chiama “Vitória”, e che, aiuto!, non ha semi. Anche qui: strali senza dubbio contro di me, modello San Sebastiano… perché “bisogna sentire i semi dell’uva!”, ma ok era buonissima lo stesso, anche perché facile da reperire. Vi dico di più: se riuscite a trovare l’uva fragola o l’uva moscato, usatela e otterrete un ulteriore strato di sapore dolce. Adesso scagliatevi contro. Sono pronto. HAHAHA. Buon appetito. Provatela subito perché questo, nonostante il gran caldo di questi giorni, è la stagione dell’uva.

La ricetta è tratta da ormai un classico della pasticceria, “Sweet”, firmato da Yotam Ottolenghi e Helen Goh, London, Ebury Press, 2017.

Ingredienti

330 g farina forte o Manitoba, più dell’altra per spolverare
3/4 cucchiaino di lievito di birra
200 ml acqua tiepida
100 ml olio EVO
1 tuorlo d’uovo
zucchero muscovado
2 cucchiaini sale in fiocchi
250 g uva nera priva di semi (almeno così la fanno Ottolenghi e Helen Goh)
1 cucchiaio semi di finocchio
2 cucchiai farina di mais

Metodo

  1. Mettere metà della farina nella planetaria ed aggiungere il lievito. Versare sopra l’acqua e mescolare fino a formare un impasto umido. Coprire con la pellicola trasparente e fare riposare per 1 ora in un posto tiepido, senza correnti d’aria affinché l’impasto possa lievitare leggermente.
  2. Usando ora il gancio, aggiungere all’impasto il resto della farina, un cucchiaio di olio, il tuorlo, un cucchiaio e mezzo di zucchero ed un cucchiaio di sale. Impastare a bassa velocità per 6 minuti. Trasferire l’impasto in una ciotola grande, coprire con della pellicola trasparente e fare lievitare per un’altra ora o finché non sia raddoppiato (nel mio caso, circa 2 ore).
  3. Mettere gli acini di uva, lavati ed asciugati, in una ciotola ed aggiungere il restante zucchero. Coprire con della pellicola trasparente e fare riposare per almeno 1 ora.
  4. Preriscaldare il forno a 250 gradi C (se avete il forno ventilato a 230 gradi C).
  5. Stendete l’impasto su un piano di lavoro leggermente infarinato. Formate un rettangolo di circa cm 40×30. Ricoprite la teglia con della carta forno ed adagiatevi sopra l’impasto steso. Spennellate la superficie utilizzando l’olio avanzato. Ricoprite la superficie con gli acini di uva, schiacciando con le mani alcuni di essi. Spolverate con l’ultimo cucchiaio di zucchero e di sale. Fate riposare per 10 minuti.
  6. Cuocere per 12/14 minuti (ma nel mio ce ne sono voluti almeno 16!), finché non abbia assunto un colore bello dorato. Estrarre dal forno e fare raffreddare per circa 10-15 minuti prima di servire. Questa schiacciata va mangiata quando è ancora calda e croccante, ma gli avanzi si conservano ancora per un altro giorno.

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