
Ma voi lo sapevate che il primo libro di cucina della storia – con illustrazioni e spiegazioni da maestro – è stato realizzato da un siciliano? Siamo veramente grandiosi, modestia a parte! Si chiamava Miteco Siculo e visse a Siracusa nel V secolo a.C., cuoco e scrittore. Fu lui a far conoscere la cucina sicula in Grecia e lavorò anche a Sparta e ad Atene. Vi sembra poco? Già all’epoca vigeva addirittura una speciale “dieta mediterranea”: frumento oppure orzo, poi olio d’oliva e, immancabile, del buon vino. Le carni preferite erano quelle del maiale, della lepre e degli uccelli. La selvaggina veniva prima lessata, poi arrostita allo spiedo e infine accompagnata da salse «dolci e grasse». Insomma, una modernità spaventosa.
Intanto, per il #cookingwithartusi con la mia cara amica Rita @rita.giaquinta, eccomi di nuovo con un’altra ricetta di Pellegrino Artusi, il primo scrittore che ha razionalizzato la cucina italiana! E oggi eccovi la Torta Mantovana, che mantovana non è, ma di Prato…. Un dolce che sicuramente i più avvezzi alla cucina dolce italiana hanno già preparato innumerevoli volte. Sono arrivato un po’ in ritardo. Ma che importa? Leggenda vuole che la ricetta di questa torta buonissima, che si fa ad occhi chiusi, adatta per la prima colazione ma anche per il caffè del dopopranzo (o quando vi pare!) sia stata regalata da un gruppo di suore di Mantova a Pellegrino Artusi…. E si sa che le suore (almeno quelle di una volta!) di cucina se ne intendono! A me le storielle che fanno la vita di un dolce appassionano sempre!
Cucinate anche voi una ricetta dolce o salata dal preziosissimo manuale dell’Artusi che avete in casa sporco e unto (spero!), e taggate me e Rita nelle vostre proposte, magari con una vostra storia sulla ricetta prescelta, storie con le nonne, le mamme, i papà… Vi aspettiamo da oggi e per tutta l’estate! Le collaborazioni su Instagram sono una delle cose più simpatiche e vive di questo social. E poi… riprendiamo anche la lettura dei blog…non vi pare? Adesso passo a vedere la proposta di Rita per oggi… Buona giornata, foodie bloggers…
La ricetta è la n. 577 de “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi
Ingredienti per una tortiera da 22-23 cm di diametro
170 g di Farina 00
170 g di Zucchero semolato
150 g di Burro
1 Uovo intero
4 Tuorli
50 g di Mandorle e Pinoli (ma potete aumentare la dose…)
Scorza grattugiata di Limone
Zucchero a velo
Metodo
In una ciotola grande lavorare con la frusta le uova con lo zucchero semolato fino ad ottenere un composto bianco e spumoso.
Aggiungere la farina setacciata e la scorza grattugiata di limone ed infine il burro sciolto a bagnomaria. Imburrare e infarinare una teglia dai bordi bassi dal diametro di 22-23 cm, versarvi il composto, cospargere sopra le mandorle e i pinoli e cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 25/30 minuti. Servire fredda spolverata con zucchero a velo.



Dire che è meravigliosa è limitante! Amo questo dolce che è semplice e raffinato insieme! Incredibile che cresca e sia così buono anche senza lievito!
… Ed è il cavallo di battaglia di mia cognata!
Io l’ho fatto una volta ma è cresciuto poco… 🤔 Poi non l’ho fatto più per non entrare in competizione! 😂
Al più presto proverò questa ricetta, tua e dell’Artusi!
E vado a curiosare tra le ricette delle tue amiche/colleghe! 😉
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