
Questa zuppa sostanziosa è un piatto tipico della cucina russa. Non so quante volte l’ho mangiata a Mosca. Era un periodo bello e drammatico al tempo stesso. Si imparavano tante cose nuove: la lingua, la letteratura, le persone, la cultura, le manie, i mezzi di trasporto, i cibi, le abitudini, la neve, e il disgelo… Dovrei scrivere un diario alla distanza. Di questa zuppa ne esistono molte varianti a seconda della regione e della stagione: esiste uno “shchi” verde preparato con l’acetosella o con l’ortica, e vi è un’altra una versione, molto moscovita, più acidula, preparata con crauti e con carne. È la tipica zuppa che apre l’autunno e, immediatamente, il lungo inverno di quelle zone. La preparo spesso e sempre penso con nostalgia a una città che non ho più rivisto. Una fetta di pane di segale e un cucchiaio di crème fraiche sono gli unici accompagnamenti che vi consiglio senza indugio.
La ricetta è tratta da “Nistisima”, di Georgina Hayden
Ingredienti per 4-6 persone
2 cipolle
4 spicchi d’aglio
1 porro
2 carote
400 g di patate
500 g di cavolo cappuccio
4 cucchiai di olio di girasole
2 cucchiai di passata di pomodoro
1 cucchiaino di semi di cumino
¼ di cucchiaino di paprika affumicata dolce
1,5 litri di brodo vegetale
2 foglie di alloro
Sale marino e pepe nero macinato fresco
½ mazzetto di aneto
Per servire: pane di segale
Metodo
Sbucciate e tritate finemente le cipolle e l’aglio. Pulite e affettate finemente il porro, quindi sciacquatelo bene in uno scolapasta per eliminare eventuali residui di terra. Sbucciate le carote e le patate, tagliatele a pezzi di 2 cm e tenetele separate. Tagliate a metà il cavolo, eliminate il torsolo e tagliate finemente le foglie. Versate l’olio di girasole in una casseruola o in una pentola capiente a fuoco medio-basso. Aggiungere le cipolle, l’aglio, il porro e le carote e rosolare per 15 minuti, fino a quando non saranno ammorbiditi e appiccicosi. Aggiungere la passata di pomodoro, i semi di cumino e la paprika, quindi dopo un minuto aggiungere il cavolo tagliuzzato, le patate tagliate a pezzi, il brodo vegetale e le foglie di alloro. Alzare la fiamma e portare a ebollizione. Condire generosamente, quindi abbassare la fiamma e lasciare sobbollire. Cuocere a fuoco basso per 1 ora, fino a quando le verdure saranno tenere e il brodo sarà denso. Assaggiare e aggiustare il condimento. Lasciare riposare per 10 minuti prima di servire. Tritare finemente l’aneto, quindi versare la zuppa nelle ciotole e servire con una spolverata di aneto e una fetta di pane di segale a parte.

Buon giorno, Biagio.
Il tuo scritto ha suscitato in me tanta nostalgia… nata in una città di montagna, la tua descrizione ha riportato alla mia mente ricordi d’infanzia che alimentano da sempre il mio naturale stato d’animo: essere melanconica.
Grazie di condividere con noi lettori i tuoi pensieri.
Gabriella
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Grazie a te, Gabriella, per condividere qui il tuo stato d’animo e soprattutto la tua sensibilità. Buon sabato.
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Condivido la nostalgia per una città che chissà quando rivedremo…
Per me il “sapore di Mosca” però è il plov della mensa universitaria, inaspettatamente buonissimo nonostante fosse appunto una mensa, e la seledka pod shuboj, immancabile durante le feste e che non sono mai riuscita a replicare decentemente in Italia.
Certo il mio essere una cuoca svogliatissima e frettolosissima che pretende di preparare i piatti come una mamma russa non aiuta 🙂
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beh, certamente, il “plov”, i plov… io li preparo spesso… li adoro e come te fanno parte di quella nostalgia russa che ogni tanto mi prende con letizia e malinconia. Niente fretta in cucina. Fare un plov è come fare una buona terapia. Aiuta moltissimo. Per tutto. Grazie per il tuo commento più che gradito.
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