
C’è una strada, la Malabar Road, che passa dall’India alla Spagna e all’Italia… Impossibile? Vedete, ogni tanto i social fanno dei miracoli: ci si trova a condividere storie ed esperienze con persone che non abbiamo mai visto e che con le quali si stabilisce una relazione di simpatia e affezione. Recentemente sono stato a Madrid per lavoro e ho voluto incontrare Dolores di @malabar_road. È stata una bellissima giornata, fatta di dialoghi, racconti, gossip, come se fossimo compagni di scuola di vecchia data che si sono rincontrati dopo parecchi anni. Una bella esperienza. Il che mi fa pensare proprio che forse posso ridurre i miei post ma non certo andarmene via da qui in questo momento. A Dolores dedico questa torta di pane, umilissima in origine, ma di una ricchezza e sapore impareggiabile. Viene dal bel libro “Cucina Povera”, di Giulia Scarpaleggia, una mia conterranea dalle mani d’oro @julskitchen che è stato “oggetto di lavoro” del gruppo capitanato da un’altra bella sorpresa che i social mi hanno dato, la mia cara Deborah di @rainydaybites .
Come molti sapranno, ogni regione d’Italia, o addirittura ogni città, ha il suo proprio pane, che può essere trasformato in torta di pane, fatta con pane raffermo, latte e una manciata di ingredienti da dispensa. Come scrive Giulia, nell’introduzione alla sua ricetta “Il pane può essere di qualsiasi tipo, dalla segale scura, nel Nord Italia, al grano duro, nel Sud. A volte si usano anche biscotti secchi, come gli amaretti, o il pan di Spagna secco. Il pane viene inzuppato nel latte fino a diventare molliccio; le uova garantiscono una consistenza densa simile a un budino. Il dolce era tradizionalmente addolcito con miele locale, frutta di stagione o fichi secchi, ma oggi lo zucchero è il dolcificante più comune”. La ricetta può essere variata a più non posso: per esempio, incorporando altra frutta secca tritata grossolanamente, come mandorle, pinoli o noci, oppure con del cioccolato che vi avanza tagliato anch’esso grossolanamente. È una torta da re e regine, altro che umile! Questa è la capacità creativa degli italiani! Buon fine settimana!
Ingredienti per 8 persone
300 g di pane raffermo (circa 4 fette, meglio se quello di casa)
480 ml di latte intero, o un po’ di più, secondo la consistenza del pane raffermo usato
10 g di burro non salato per la parte superiore della torta, più altro per ungere la teglia
150 g di zucchero semolato
2 uova grandi, leggermente sbattute
3 cucchiai di cacao in polvere non zuccherato, setacciato
50 g di burro non salato, fuso
Scorza grattugiata di ½ arancia”.
85 g di nocciole, leggermente tostate e tritate grossolanamente
10 prugne secche, tritate
10 fichi secchi, tritati
Metodo
Tagliare il pane a cubetti grandi e metterlo in una ciotola grande. Versare il latte in una casseruola media e scaldarlo a fuoco medio finché non è caldo. Versare il latte sul pane e metterlo da parte per circa 30 minuti per farlo ammorbidire.
Preriscaldare il forno a 175°C. Imburrare una tortiera rotonda di 22 cm.
Dopo aver lasciato in ammollo il pane per 30 minuti, schiacciarlo con una forchetta fino a ottenere un impasto morbido e umido. Se sembra ancora troppo secco, aggiungere qualche altro cucchiaio di latte e frullare con un frullatore a immersione fino a ottenere una pasta. Potrebbero rimanere alcuni pezzi di crosta, ma non preoccupatevi: daranno consistenza alla torta. Aggiungere lo zucchero, le uova, il cacao in polvere, il burro fuso, la scorza d’arancia, le nocciole, le prugne e i fichi e mescolare accuratamente.
Versare l’impasto nella tortiera e lisciare la superficie con una spatola. Cospargere la superficie della torta con ½ cucchiaio di burro.
Cuocere la torta per circa 40 minuti, finché non sarà croccante in superficie ma ancora umida all’interno; uno stuzzicadenti inserito al centro della torta dovrebbe uscire con poche briciole aggrappate allo stuzzicadenti. Lasciare raffreddare completamente su una griglia.
Passare un coltello intorno ai bordi della tortiera e capovolgere delicatamente la torta sulla griglia, quindi capovolgerla nuovamente su un piatto da portata.
Questa torta densa si conserva bene per giorni, coperta con un telo da cucina o avvolta in un foglio di alluminio.


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ti ringrazio tanto, Simona, per il commento che hai lasciato sul mio blog e mi scuso se sono arrivato un po’ di ritardo… che buoni gli amaretti!!! spero che tu possa rifare in questi giorni…. e che magari queste pagine ti diano ispirazione per testare qualche altra ricetta. Un abbraccio, Biagio
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