“CHICKEN WHITE SODHI CURRY”, OVVERO SUL CURRY E LA CUCINA DELLO SRI LANKA

È la mia prima volta che mi lancio con la cucina dello Sri Lanka. Lo devo a un libro bellissimo, “Rambutan”, di Cynthia Shanmugalingam (@cynthia.uma), quasi una rivelazione, grazie anche a Deborah @rainydaybites . L’ho letto come un romanzo. Avevo costantemente l’acquolina in bocca. Confesso che molti ingredienti sono reperibili solo in negozi etnici che, dalle mie parti, per ora, non sono contemplabili. Per cui la mia scelta è caduta su un curry semplice al pollo. Cynthia dedica uno spazio ampio al curry. Soprattutto si lancia contro la famosa Madhur Jaffrey che, a un certo punto della sua carriera di studiosa di gastronomia e divulgatrice della cucina indiana, disse che il curry non esiste in India, che è un piatto inventato dagli inglesi, eccetera. Ma qui dobbiamo una spiegazione, o forse due. Innanzitutto il curry NON è la polvere che ci spacciano nei supermercati. Il curry è un piatto, come lo sono gli spaghetti. Anzi, ci sono 1000 maniere di preparazione, proprio come i nostri gloriosi e amati spaghetti. “Curry” è una parola della lingua tamil, usata da almeno 69 milioni di indiani tamil e da tre milioni di srilankesi tamil e la parola ha più di 3.000 anni. In tamil, la parola si scrive “கறி” che si pronuncia esattamente come “curry” in inglese. Si usa per indicare piatti al curry umidi e brasati, come il pesce al curry o le melanzane al curry. I riferimenti tamil al curry compaiono nella letteratura della grande età dell’oro dell’antica civiltà tamil, il Sangam. Il curry compare anche in un poema del 100 a.C. e pure in un’antologia di poesie del 100 a.C. Testimonianze archeologiche risalenti al 2600 a.C. mostrano spezie pestate, tra cui senape, finocchio, cumino e baccelli di tamarindo (in uso da 5.000 anni), quindi anche l’idea di curry deve essere molto antica. Il curry ha molti significati poetici, scrive Cynthia, con grande passione e entusiasmo. Oggi ha fatto il giro del mondo e viene preparato in molti modi diversi, da Bali alle Barbados, dal Giappone al Vietnam. Il curry esiste, è indiano, tamil, cingalese, ed è una delle invenzioni culinarie più brillanti e varie di tutti i tempi. Non è colonizzato. E poi, vi prego, lo ripeto, il curry è un piatto, niente a che vedere con la polverina che vi propinano al supermercato. Questo con il pollo è divino, semplice da preparare, e inoltre non è molto piccante. Se volete aumentate la dose di peperoncino e siate felici.

Ingredienti per 2 persone (ma potete duplicare il tutto o triplicare, non ve ne pentirete)
400 g di cosce di pollo senza pelle
½ cucchiaino di semi di cumino
½ cucchiaino di semi di coriandolo
1 cucchiaino di sale, o a piacere
½ cucchiaino di curcuma macinata
3 spicchi d’aglio, sbucciati e tagliati a metà
4 cm di zenzero fresco, sbucciato e tagliato a fette
½ cipolla rossa, sbucciata e affettata finemente
4 peperoncini verdi tagliati nel senso della lunghezza
10 foglie di curry fresche (oppure se non li avete, usate foglie di alloro fresche, non quelle essiccate)
Facoltativo: 5 cm di foglie di pandan (io non l’ho trovato e perciò non le ho usate)
200 ml di latte di cocco
3 generose macinate di pepe nero
½ lime

Metodo

  1. Mettere il pollo, il cumino, il coriandolo, il sale, la curcuma, l’aglio e lo zenzero in una pentola grande. Versare abbastanza acqua nella pentola in modo che il pollo sia appena coperto.
  2. Mettete su un fuoco medio-alto e portate a leggera ebollizione. Coprire con un coperchio e abbassare la fiamma a fuoco lento. Cuocere delicatamente per 30 minuti.
  3. Aggiungere la cipolla, i peperoncini verdi, le foglie di curry e la foglia di pandan, se utilizzata, e cuocere a fuoco lento per 10-15 minuti, finché la carne non si stacca dall’osso.
  4. Aggiungere il latte di cocco e far bollire leggermente con il coperchio. Togliere i pezzi di pollo e metterli in un piatto. Far sobbollire la salsa per 10 minuti o finché non si sarà leggermente ridotta e addensata, quindi aggiungere nuovamente il pollo.
  5. Servire con circa 3 generose macinate di pepe nero e una spruzzata di succo di lime.

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